Sunday, January 30, 2011

Ogni promessa



Ho letto questo libro lo scorso autunno nei miei mattinieri viaggi verso Venezia e serali verso casa. E l'ho immediatamente amato. Ne ho amato la prosa apparentemente semplice che racconta una storia che pur non riguardando tutti in prima persona riesce a coinvolgere grazie alla forza dei sentimenti che amalgama la vita del protagonista Pietro, un insegnante trentenne, con quella di un reduce della ritirata di Russia, Olmo.
La storia del Novecento e la vita di quei giovani di oggi che del Novecento hanno ereditato i valori e una sofferenza che non riescono a capire, ma che hanno comunque nel sangue. Ed è proprio nella sofferenza in cui era sprofondato suo nonno che si immerge Pietro. In un passato non troppo lontano, che gli si presenta proprio a casa sua, abitata ora da Olmo.
Nel rapporto tra i due chiunque di noi ritrova l'affetto, l'amore, che l'ha legato ai suoi nonni, ricordandoci che forse non li abbiamo ascoltati abbastanza. Amati abbastanza.

Tuesday, January 18, 2011

reading this



Last week I started to read the last book of Erlend Loe, the norwegian writer of naive.super, a book that i read for the first time in 2008, after my first graduation, suggested by my friend and flatmate Brown. Volvo trucks is very funny not only because it is written by Loe in his naif :) style, but also because it deals with the differences of norwegian and swedish culture.
Norway is represented by a mid age man who left his home, job, wife and children to live in the forest with a moose, while Sweden has the body of a ninety years old lady, an addicted to raggae music and hashisc.
Still don't know how it will end...

Saturday, January 8, 2011

Madeleine effect #1 Café Kringlan, Göteborg



Mentre mi trovavo in Norvegia nei primi sei mesi di quest'anno, mi sono concessa qualche gita fuori porta, e alcune anche fuori nazione. A fine marzo, con due amici arrivati dal Veneto e stabilitisi a casa mia (stanza mia:) per una settimana (!) abbiamo deciso di oltrepassare i confini e andare in Svezia, a Göteborg, unica città visitabile da Oslo in giornata.
Cittadina piccola, deliziosa ma avvolta in una nebbia densa che neanche in Pianura da noi... una tristezza... anche perchè il nostro pomeriggio è stato interamente bagnato da una pioggerellina leggera in perfetto British style. Fatto sta che, piegati da questo clima invernale, ci siamo dovuti riparare in diverse caffetterie fino a sera. Come dicevo prima, Goteborg è assolutamente adorabile, con il suo centro più antico scavato da viuzze ciottolate, protette ai lati dai palazzi bassi con vetrine di negozi di cd, vestiti e, immancabili in Scandinavia, fiorerie dalle piante sempre in fiore. Ed è proprio in una di queste stradine, Haga Nygata, che siamo stati colpiti da un localino anticipato sul marciapiede da una tenda bordeux e da tavolini e sedie di legno, con poggiate sullo schienale le coperte Ikea di pile colorato.
Entrati, abbiamo avuto subito la sensazione di trovarci nella cioccolateria di Vianne Rocher: una stanza unica dalle pareti verde bosco, tavoli e sedie tutti diversi, tutti di legno, probabilmente accumulati lì grazie alla frequentazione nel passare degli anni di mercatini dell'usato. Di fronte a noi un lungo bancone (ovviamente di legno:) con sopra un'insieme di dolci appena sfornati: il tavolo preparato da una nonna per una festa di compleanno di nipoti con le guance rosse per le corse e rincorse in giardino.
Tortini di mele, scones con l'uvetta, cookies, muffin di ogni genere, kanelbullar e bignè con crema chantilly... e poi dentro a un banco frigo florentins a mò di torta (o torta a mò di florentin?) e meringate al limone, frutta candita con cioccolato fondente, bavaresi alle fragole.... Noi, vista l'ora pomeridiana, siamo stati attirati dalla vasta gamma di dolcezze, ma davanti a noi si estendeva anche un menu di sandwich freschi, dagli abbinamenti ricercati: salmone e wasabi, pollo con guacamole and so on.
Io e Stefania ci siamo fatte trarre in tentazione da una pasta alle mele, lei, e da una fetta di moelleux au chocolat con frutti di bosco ancora sulla teglia calda, io. Il tutto condito da panna a lato (Harry ti presento Sally insegna!) e da un buon latte macchiato. In Svezia, così come in Norvegia, l'espresso è assolutamente da evitare, mentre tutti gli altri tipi di caffè, che io chiamo allungati, sono degni dei cappuccini italiani, e in alcuni casi anche più buoni. E già che ci sono, vi dico che il caffè migliore che potete trovare a Oslo è quello della catena StockletFish, ma ahimè è anche la catena più costosa!

Thursday, January 6, 2011

Tutti in un cantuccio


Visto che sono stata invitata a casa di un amico per una serata a base di carbonara comesepiovesse e di monopoli, ho cucinato un bel pò di biscotti, in questo caso bis-cotti nel vero senso della parola. Ovvero i cantuccini in ben due versioni, con mandorle e con nocciole e cioccolato.
La preparazione è molto facile e il risultato garantito da anni (la ricetta è di un'amica di mia mamma).
Questi biscotti mi ricordano i dopocena delle serate invernali nelle case degli amici dei miei genitori, quando mi veniva dato il permesso di avere un bicchierino con un pò di vin santo per pucciare i cantucci. Piccola concessione che a me faceva sentire parte del mondo adulto.

Ingredienti:
♡ 2 confezioni di mandorle
♡ 90 gr burro
♡ 170 gr zucchero
♡ 1 vanillina
♡ 2 uova
♡ 250 gr farina

Porre le mandorle in forno 15 minuti a tostare a 160 C.
Unire i vari ingredienti alle mandorle e fare delle pagnotelle, da mettere in forno per 20 minuti a 180 C.
Togliere dal forno, tagliare a caldo biscotti di un cm abbondante di spessore, reinfornare per 15 minuti a 160 C.
Lasciare raffreddare a forno spento per 20 minuti.
NB alle mandorle si possono sostituire nocciole (tostate) e cioccolato.





Tuesday, January 4, 2011

Blueberry Muffin

First recipe of my new blog, dedicated to one of my dearest friend Stefania.
She left for Paris some days ago and I prepared for her these muffins, which are her favourite dessert, and maybe the only one she eats (she doent like sweetness:)
She texted me from her new room in Paris to tell me that she ate my muffins in the airport with her parents while she was waiting for her Ryanair flight.


What you need:
♡ 2 cups of blueberries
♡ 2 cups of all purpose flour
♡ 2 eggs
♡ 1 cup of white sugar
♡ 1/2 cup of milk
♡ 1/4 cup of butter
♡ 2 ts of baking powder
♡ 1 ts of vanilla flavour
♡ 1/2 ts of salt

Preheat oven to 175 degrees C (350 F).
Beat together butter, eggs, salt and sugar. Mix the baking powder with the flour and then add these dry ingredients to the first bowl alternating with milk.
Gently fold the blueberries and the vanilla flavour in the end.
Pour into the muffin pan (fill 2/3 for each muffin).
Place in the oven and bake until a toothpick inserted in the center of a muffin comes out clean, about 25 minutes.