Mentre mi trovavo in Norvegia nei primi sei mesi di quest'anno, mi sono concessa qualche gita fuori porta, e alcune anche fuori nazione. A fine marzo, con due amici arrivati dal Veneto e stabilitisi a casa mia (stanza mia:) per una settimana (!) abbiamo deciso di oltrepassare i confini e andare in Svezia, a Göteborg, unica città visitabile da Oslo in giornata.
Cittadina piccola, deliziosa ma avvolta in una nebbia densa che neanche in Pianura da noi... una tristezza... anche perchè il nostro pomeriggio è stato interamente bagnato da una pioggerellina leggera in perfetto British style. Fatto sta che, piegati da questo clima invernale, ci siamo dovuti riparare in diverse caffetterie fino a sera. Come dicevo prima, Goteborg è assolutamente adorabile, con il suo centro più antico scavato da viuzze ciottolate, protette ai lati dai palazzi bassi con vetrine di negozi di cd, vestiti e, immancabili in Scandinavia, fiorerie dalle piante sempre in fiore. Ed è proprio in una di queste stradine, Haga Nygata, che siamo stati colpiti da un localino anticipato sul marciapiede da una tenda bordeux e da tavolini e sedie di legno, con poggiate sullo schienale le coperte Ikea di pile colorato.
Entrati, abbiamo avuto subito la sensazione di trovarci nella cioccolateria di Vianne Rocher: una stanza unica dalle pareti verde bosco, tavoli e sedie tutti diversi, tutti di legno, probabilmente accumulati lì grazie alla frequentazione nel passare degli anni di mercatini dell'usato. Di fronte a noi un lungo bancone (ovviamente di legno:) con sopra un'insieme di dolci appena sfornati: il tavolo preparato da una nonna per una festa di compleanno di nipoti con le guance rosse per le corse e rincorse in giardino.
Tortini di mele, scones con l'uvetta, cookies, muffin di ogni genere, kanelbullar e bignè con crema chantilly... e poi dentro a un banco frigo florentins a mò di torta (o torta a mò di florentin?) e meringate al limone, frutta candita con cioccolato fondente, bavaresi alle fragole.... Noi, vista l'ora pomeridiana, siamo stati attirati dalla vasta gamma di dolcezze, ma davanti a noi si estendeva anche un menu di sandwich freschi, dagli abbinamenti ricercati: salmone e wasabi, pollo con guacamole and so on.
Io e Stefania ci siamo fatte trarre in tentazione da una pasta alle mele, lei, e da una fetta di moelleux au chocolat con frutti di bosco ancora sulla teglia calda, io. Il tutto condito da panna a lato (
Harry ti presento Sally insegna!) e da un buon latte macchiato. In Svezia, così come in Norvegia, l'espresso è assolutamente da evitare, mentre tutti gli altri tipi di caffè, che io chiamo allungati, sono degni dei cappuccini italiani, e in alcuni casi anche più buoni. E già che ci sono, vi dico che il caffè migliore che potete trovare a Oslo è quello della catena StockletFish, ma ahimè è anche la catena più costosa!